giovedì, gennaio 03, 2008

La faccia della tua fortuna te la scegli te

Quando il pistone tuffa il grugno nella sabbia, non puoi mai dire quel che troverà ma sai che le dita di suo figlio saranno come tanti bastoncini fragili, basta volerlo. Parole sante, basterebbe non allucinarsi tante domande inutili del tipo 'il tempo che farà domani' e dare ragione al Piddu quando che diceva che la fortuna è come una capra sciancata,non sai mai a chi aliterà in faccia. Ceffe urende di telegiornali che ti verrebbe da tirare sciemi i fiori a forza di ridere e dare fuoco a tutti questi schermi. Che disastro tutto questo progresso paranoico e inutile, quando basterebbe la macchina del caffè e forse al massimo il sacrosanto pedale della kitarra (vi piace la kappa èh ragazzine? peccato che io sia un ONESTO lavoratore innamoratissimo della sua donna e quindi esonerato da certi hollivudismi del tipo "guarda quanto sono figo oggi che profumo di pino') . Invece tutti questi quadri sbagliati in un modo sottile, come le mani sempre un pò troppo diverse di quelli che poi sarebbero capaci che vi fregano la merenda a scuola perchè se erano un pò meno sfigauzers di come li pettinava la mamma poi la vita non era una cosa tanto semplice.
Ma ora devo andare a abbaiare ai crèkers.

Claiming!

mercoledì, gennaio 02, 2008

Magari poi lo coloro

La vita non si fa col Bravo Simac

Io non faccio le covers.

Qualcuno avrà anche voglia di dirmi: hey signor Braaaaasa, se provi ancora ad insinuare nelle tue canzoncine che le nostre ginocchia sono come dei loft per gli alligatori che fanno da manutengoli ai fantasmi nucleari ti sbattiamo subito fuori di casa, vabbène?

Io passo il tempo a vezzeggiare le sedi delle rotule della mia donna e quella mi guarda come se gli dovessi dieci stipendi arretrati… In altre vite, qualcuno trova sèguiti ed estimatori. Qualcun altro racconta barzellette di merda e malgrado ciò fa ridere gallinelle & Co. Qualcun altro ancora viene applaudito e acclamato solo perché è colto e legge un sacco di libri ed è capace di fare un sacco di citazioni, alla faccia di chi invece sa che la vita si costruisce col calcestruzzo e la fatica, mica col Bravo Simac.

Questa è la mia opinione e come sempre è la migliore... Ora non fate gli offesi che cadono dal nulla, vabbène?

La Pollastra

lunedì, dicembre 31, 2007

Capisco bene l'odore dell’edera deperita

L'arte logora solo chi non la fa. Beccatevi questa:

Capisco bene l'odore dell’edera deperita
e delle tue cosce profumate del fango
schiantato sotto i tir

e infine un botto del tuo rossetto
che non sa eseguire il blu dei cerbiatti
comandanti del terzo goal degli occhi.

Io mi guardo dietro le caviglie.
Gracchiano,
come i morsi posteri.
Un istante.

Fino ad allora
a nutrire una tragedia quantizzata
vecchia sgobbona imputridita

di chi sciala atti da teatro
ingrassato di donnicciole.

domenica, dicembre 30, 2007

Il marrone non è un colore… è uno stile di vita


Per me è facile un cifro consigliare piaceri a livello sociale, tipo che è certo che potrei dare ottimi consigli a tutta quella gentaglia che passa il proprio tempo libero in bagno col TV Sorrisi e Cazzoni oppure a guardarsi apocalissi a punto croce per invertebrati tipo “Chi vuol esser milionario”.
Oggi mi sento di dare un suggerimento a tutti i gestori di bar e proprietari di pub d’Italia e non: se nel vostro cesso di locale tenete birra imbottigliata in verde, cambiate mestiere: semplicemente: spillare o servire liquidi con più di 0,0 gradi non è mestiere vostro.

Il colore giusto è il marrone, grezzi che non siete altro… chi volete che sbevazzi con un minimo di soddisfazione da un insignificante pezzo di vetro color pisello? Roba da invertiti, porco cane.

Ragazzi, io verrei da voi, tipo dagli Appennini alle Ande, per stroncarci il cervello e la circonvallazione delle budella bevendo fino alla morte birra, sì, ma birra in bottiglie stracazzutamente marroni.

Non perderò il mio tempo prezioso spiegandovi perché questo colore – che, come dice il titolo del post, non è semplicemente un colore ma un vero e proprio stile di vita – sia il più indicato per il vetro della birra; vi basti solo sapere (mi pare di averne parlato, io e il mio socio Ghigno, durante una ormai mitica notte alcolizzata a Como) che

la bottiglia di vetro scuro, meglio se marrone, è il materiale migliore per conservare nel tempo

e nello spazio le caratteristiche della birra e proteggerla dagli effetti negativi di quella carognaccia infame della luce. Non ci eravate ancora arrivati? Io dico che non ci voleva una laurea per intuire un concetto così ovvio, gente.

Ehy cazzo... Il vostro Jimmi vi dice che bisognerebbe che cominciaste a muovere le chiappe invece di restare a putrefarvi davanti alla TV, o magari su un libro di testo per universitari fighetti, tranne poi compiangervi pensando a quanto invece vorreste essere o fare e bla bla bla…

Ringraziatemi per il passaggio, gente.

sabato, dicembre 29, 2007

una signorina chiamata distruggi

circonvallazioni sempre più tirate di supermarket, le vite dei piccoli vorrei ma non puedo appese all'osso scrotale come la carne marcia. dio che disgusto (dio? ma chi il signore dei formaggini? buahahahah buona).
i vostri dienneà frullati come tante albicocche marce, troppo ben educate per chiamare piangendo la nonna o la zia.
"zia.." "tesoro cosa c'è?" "il mondo puttana mi ha fatto la bua!"

ha voglia! ecco signori un altro che non ha mai ascoltato i Slayer perchè aveva ginocchie di bambagia. e sicchè basta, la noia è un giocattolo di voialtri poveretti. un consiglio: non regalate le solite rose al prossimo cuoricino che vi ferma uggiolando quando state andando a sgrassarvi le palpebre su quel pò di domenica che dìo bono ci voleva mica poi molto. ditegli che il suo errore lo si vede da solo, è quel latte disperato che gli intasa gli occhi, e pure che poteva essere la volta bona pure per lui zio cane.
è meglio urlarci su. con il crust, per la mad°nna.

Destructive and desperate
what will it take
what needs to happen to make you see
that you're killing yourself
and destroying me. by destroying
yourself ... you're killing me.
this self destrctive course
is this one to end it all
this self destructive course
do you really want to end it all
I know youre going to hell



CAUSTIC CHRIST

mi fate cagare, voialtri.

L’ironia mi ha preso per la mano e non mi dà pace, cazzo...a me fanno pena i borghesi; il sole piove su di loro con una luce da svuotamento gastrico (ma il sole si beve una birra, si sdraia su un letto di chiodi e dà il permesso alla notte di arrivare, cristo); rimane la tetraggine sgraffignata ai ragazzi consumati in questa città dalle diecimila propaggini e via, ci si perverte bocca e cervello... tanto siamo quasi nel 2008, porco cane.

Questo primissimo post voglio destinarlo a tutti quei borghesi di merda che si allascano con le loro idee e completini hard-grandemagazzino e relativi pargoli a carico solo perchè hanno voglia di modificare il loro schifoso stile di vita... il patetismo di questa situazione ai confini della teatralità più becera non ha limiti.